Brainstorming: Sblocca la Tua Creatività con Questi Suggerimenti

Non sai da dove iniziare­­­­­ con il tuo progetto di gruppo?

 

 

COS’E’ IL BRAINSTORMING?

Brainstorming, letteralmente, vuol dire “tempesta di cervelli” ( brain=cervello e storming=tempesta). 

Il brainstorming è una tecnica molto utile per lo sviluppo di nuove idee o per la risoluzione di problemi.

Solitamente si stabilisce un arco di tempo, possibilmente breve altrimenti le riunioni potrebbero non finire mai e l’obiettivo è quello di sviluppare il maggior numero di possibili approcci differenti.

 

PERCHÈ IL BRAINSTORMING?

Ora te lo spiego: in un’agenzia pubblicitaria americana a fine anni ’30, Alex F. Osborn, da buon direttore creativo, osservava tutti i giorni il suo team litigare fino a che non capì come risolvere la situazione.

Osborn decise di separare la fase di discussione e produzione di idee da quella critica di analisi delle idee esposte.

(Applied imagination, principles and procedures of creative thinking, Charles Scribner’s son New York 1953)

 

COME FARE UN BRAINSTORMING?

Si parte da un argomento – il consiglio è quello di nominare un facilitatore, qualcuno che sappia gestire i temperamenti – e si pronunciano o si scrivono le prime parole che vengono in mente, indipendentemente dal loro significato. Queste vengono annotate e successivamente sistemate in combinazioni interessanti, sperando che portino ad una soluzione utilizzabile.

 

Keywords: Stimolare, Incoraggiare, Coinvolgere, Collaborare, Generare ­­

La sessione di brainstorming diventa così una scusa per dar libero sfogo al pensiero, la premessa è quella di un ambiente lontano da ogni forma di giudizio, poi in realtà dipende molto dalle intenzioni con cui ci si sveglia la mattina…

 

NON ESISTONO IDEE STUPIDE IN UN BRAINSTORMING

Ogni parola viene posta sullo stesso piano, ognuna di esse ha possibilità di sviluppo così come di scarto. Non esistono idee stupide! Insomma, all’inizio si deve avere un po’ di coraggio, può darsi che la stupidaggine che stai per dire serva semplicemente a smorzare la tensione, oppure possa non suonare male agli altri.

 

IL PENSIERO LATERALE- SE RAGIONI IN MODO DIVERSO QUESTO POST È PER TE

Per chiarirci, ti spieghiamo cosa vuol dire pensare lateralmente, ovvero avere la capacità di ragionare fuori dagli schemi.

Un vero e proprio mindset per il quale, posto un problema, si individuano più strade: quella che sembra la più fattibile sarà quella che porterà alla soluzione.

Il termine “pensiero laterale” è stato coniato dal signor Edward de Bono (1967) nel suo libro The Use of Lateral Thinking.

 “Se dovessi prendere una serie di blocchi giocattolo e costruirli verso l’alto, ogni blocco appoggiato saldamente e ad angolo retto sul blocco sottostante, avresti un’illustrazione del pensiero verticale. Con il pensiero laterale i blocchi sono sparsi in giro. Possono essere collegati tra loro in modo approssimativo o per niente. Ma lo schema che alla fine può emergere può essere utile quanto la struttura verticale”

 

Esercizio dei 9 punti e delle 4 rette

 

Occorre unire tutti i punti con 4 linee sequenziali senza staccare la penna dal foglio.

 

RIBELLATI AL PATTERN

Chi rimane all’esterno del flusso creativo riconosce, giustamente, solo il punto A e il punto Z del progetto, ovvero immaginano una linea dritta e sistemica, che parte dalla richiesta e arrivi al prodotto finale perfettamente confezionato secondo la relazione causa-effetto.

Gli addetti ai lavori sanno in realtà quanta confusione possa esserci soprattutto all’inizio, quando sembra che nessuno abbia idea di quello che si sta facendo.

Il pensiero laterale segue pertanto un movimento indefinito, una giostra che può essere divertente e sconfortante allo stesso tempo, che segue la teoria per cui il disordine degli spunti stimolino il pensiero creativo.

<<Il pensiero verticale è un processo finito, il pensiero laterale è di tipo probabilistico!>>

psicologo maltese Edward De Bono (professore di Cambridge, Oxford, Harvard)

 

COME?

Di seguito elenchiamo una serie di tecniche di brainstorming (più ne provi più c’è possibilità che riesca a sbrogliarti la matassa di idee):

1)La tecnica del perché o Brainstorming inverso: al team viene chiesto di creare il problema prima della soluzione. Ecco, in questo caso vincono gli overthinkers. In particolare, nel primo caso ci si pone la domanda “perché?” più e più volte, finché non sarà più possibile rispondere.

2) Il Frazionamento: come un team di chirurghi si divide il problema in più parti, per essere precisi si dice polarizzare, ovvero estremizzare nel bene e nel male (esempio: utilizzo di sinonimi e contrari), oppure ci si può focalizzare solo su un pezzo ed elaborarlo di più (magari mettendo in discussione solo quell’elemento), allo stesso modo puoi aggregare due cose completamente diverse e generare nuovi input.

3)La teoria dei sei cappelli: come il gioco delle pedine, ogni componente del team sceglie un cappello ovvero un ruolo, così ognuno analizza il problema con una prospettiva diversa.

  •   Cappello verde: provocazione e creatività
  •   Cappello nero: rischi ed aspetti negativi
  •   Cappello bianco: fatti oggettivi
  •   Cappello giallo: opportunità ed aspetti positivi
  •   Cappello blu: organizzazione e controllo
  •   Cappello rosso: sensazioni ed emozioni

4) Scamper: si analizza il problema ponendosi come obiettivo finire la corsa saltando i 7 ostacoli, o per meglio dire 7 filtri;

  •   Sostituisci
  •   Combina
  •   Adatta
  •   Modifica (anche ingrandisci e rimpicciolisci)
  •   Pensa a un altro utilizzo
  •   Elimina
  •   Rovescia

 

STRUMENTI CONSIGLIATI PER IL BRAINSTORMING

Oltre al tradizionale metodo della carta e penna, esistono delle piattaforme che si utilizzano in azienda e che funzionano senza dover installare nessuna applicazione, accessibili quindi a tutti:

 

  •   Miro
  •   Canva

Predisponendo dei template personalizzabili, queste piattaforme permettono la creazione di un board dove tutti i membri del team possono accedervi su qualsiasi dispositivo ed inserire o commentare come fossero dei post-it, dopodiché, nel caso di Canva, il materiale creato può essere editato senza doverlo trasferire altrove, unendo l’utile al dilettevole.

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